Documenti PDF ed accessibilità
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I documenti in formato PDF (o più semplicemente PDF) nascono con l’importante scopo di rendere un documento visualizzabile (e stampabile) allo stesso modo su qualsiasi device venisse riprodotto.
Proprio per questa sua natura il PDF si è pian piano diffuso come standard di fatto per condividere documenti.
TOC
- Riferimenti Normativi
- Come realizzare per un PDF accessibile
- Regole d’oro
- Verificare l’accessibilità di un PDF
- Conclusioni
Al giorno d’oggi siamo abituati a maneggiare i PDF senza neanche accorgercene: quando scarichiamo una fattura da una mail, un documento dal fascicolo sanitario elettronico o consultiamo online le istruzioni di un elettrodomestico con molta probabilità stiamo consultando un file PDF.
Dato il loro diffuso utilizzo, l’accessibilità assume grande importanza soprattutto per le persone non vedenti.
Chi soffre di disabilità visiva, anche se non tutti lo sanno, naviga/consulta in maniera autonoma il web tramite tecnologie assistive come gli screen reader che di fatto “leggono” il contenuto della pagina web. Allo stesso modo tramite gli screen reader i non vedenti possono consultare, o accedere, il contenuto dei documenti PDF.*
Giusto per citarne qualcuno, alcuni degli screen reader più conosciuti (e alcuni anche open source) sono JAWS, NVDA, ChromeVox.
Riferimenti Normativi
Per quanto riguarda l’Italia, la legge Stanca (4/2004) e in seguito il DDL 106/2018, forniscono il quadro normativo per l’accessibilità dei contenuti WEB e definiscono come riferimento tecnico le linee guida AGID che a loro volta rimandano alla UNI CEI EN 301549 la quale stabilisce i requisiti di accessibilità per i prodotti e i servizi ICT.
Questa normativa europea a sua volta fa riferimento al consorzio W3C e in particolare alle Web Accessibility Guidelines - WCAG.
Cerchiamo di semplificare: in Italia le Pubbliche Amministrazioni e la gran parte dei loro fornitori sono tenuti a pubblicare contenuti web accessibili: siano essi pagine internet, PDF o altro, questa regola è obbligatoria.
Come realizzare per un PDF accessibile
Le sfide per realizzare PDF accessibili sono diverse, ma probabilmente la più grande di tutte è la seguente: uno screen reader legge e quindi propone in maniera sequenziale e lineare i contenuti all’utente, e questa è la normalità in una trasmissione radiofonica o in un podcast.
Chi produce questi contenuti li progetta di modo che siano fruibili sequenzialmente, e chi progetta un documento PDF normalmente non si cura di questo aspetto, anzi, tende a sfruttare la capacità visiva dell’essere umano: l’occhio è infatti “allenato e sa scegliere” il contenuto di interesse senza troppe difficoltà.
A chi non è capitato di leggere un referto degli esami del sangue e di andare direttamente ai risultati cercando quelli con l’asterisco (fuori soglia)?
Oppure, in caso di notifica di una multa, l’occhio non riesce forse ad individuare prontamente l’importo?
Per l’occhio umano è anche naturale leggere da sinistra a destra e dall’alto in basso (almeno in Italia), ma se vede un contenuto in grassetto, oppure evidenziato o con un carattere più grande, l’occhio si focalizza abbandonando la linearità della consultazione.
Il nostro occhio sa difatti distinguere tra una immagine utile ai fini della comprensione del contenuto di un documento rispetto ad un’altra messa solo per abbellirlo ed è anche addestrato per carpire le informazioni del layout: un’intestazione, un indice, o anche una nota sono oggetti semanticamente diversi dal contenuto principale.
Tutte queste cose, spesso scontate, possono essere impossibili per una persona non vedente.
Uno screen reader, al momento, non riesce a replicare questi sofisticati algoritmi di identificazione/selezione/interpretazione del contenuto a meno che non sia “aiutato” da dei metadati che gli spieghino queste sfumature.
Fortunatamente lo standard PDF (in particolare PDF/UA) ci consente di definire molti di questi metadati attraverso i quali definire l’ordine di navigazione dei contenuti, individuare le varie struttura logica/gerarchica del documento (come nel caso di tagged PDF) e in generale fornire allo screen tutte le informazioni utili per interpretare correttamente il layout del documento consentendo all’utente di scegliere il contenuto di interesse e di dargli il peso adeguato.
Il formato PDF permette altresì di definire un testo alternativo alle immagini significative o, nel caso di un’immagine decorativa, di taggarle come skippabili.
Regole d’oro
Ecco alcune regole pratiche per produrre PDF accessibili o comunque fruibili da chi utilizza uno screen reader.
- Usare immagini solo per mostrare loghi o altri contenuti informativi che non possono essere riprodotti altrimenti e in ogni caso associare sempre una descrizione alternativa.
- Le tabelle devono essere prodotte con gli opportuni artefatti e tag, e senza gli elementi grafici che ne compromettono la visualizzazione (ad esempio, i bordi).
- Evitare di includere form, audio, video all’interno del PDF.
- Includere le liste per mezzo di tag HTML.
- Prediligere un layout semplice piuttosto che bello.
- Utilizzare solo font che sia possibile includere e riconoscere anche in un PDF.
- Taggare gli elementi strutturali (ad esempio header, footer, immagini ecc…).
- Non utilizzare il colore come elemento comunicativo (ad esempio, nel caso di un valore di un esame fuori soglia, questo non si mette in rosso, ma con un asterisco).
- Non usare riferimenti spaziali nel testo quali: “sotto”, “sopra”, “a destra di” e via dicendo.
- Definire ordine di navigazione via TAB
- Usare schemi di contrasto efficaci (ad esempio, evitare di scrivere un testo bianco su uno sfondo grigio).
- Evitare l’utilizzo di link a pagine web che andrebbero aperte; se necessario, fornire sempre il testo alternativo.
Verificare l’accessibilità di un PDF
Esistono vari modi per verificare l’accessibilità PDF: Adobe Acrobat PRO ha una apposita funzione, ma esistono anche validatori di terze parti e gratuiti.
Tra questi vale la pena menzionare:
- PAC 2024 è sicuramente estremamente preciso (pure troppo! per citare un vecchio tormentone)
- PAVE
- PERKINS
Conclusioni
Una riflessione personale ci tengo a farla: l’accesso alle informazioni è uno dei diritti fondamentali dell’uomo. Non solo, la formazione così come la scuola sono gli unici ascensori sociali realmente funzionanti.
Dare a tutti la possibilità di accedere al sapere in maniera equa è dunque una responsabilità che dovremmo tutti sentirci addosso, un piccolo sforzo che siamo chiamati a fare. Un piccolo sforzo che per alcune persone può fare la differenza oggi, senza contare che magari un domani potrà farla anche per noi!