Bruno vs Postman: un client API offline

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Bruno è un client API open source che permette di creare e gestire API così come fa Postman, ma con alcune differenze significative. Mentre Postman è un client API molto popolare, Bruno si distingue per la sua semplicità e leggerezza e soprattutto per essere offline.

Il suo founder, Anoop M D, ha creato Bruno per rispondere a una necessità: avere un client API che fosse facile da usare, veloce e che non richiedesse una connessione internet per funzionare. Come racconta in questo post sulla visione a lungo termine di Bruno, il progetto nasce come side project e dopo un anno di sviluppo viene rilasciato, anche se non ottiene il successo sperato.

Dopo un paio di anni, nel 2023, il progetto inizia a diffondersi capillarmente e la community porta feedback positivi: la sua natura offline, compatibile con Git e senza bisogno di sincronizzazione in cloud, lo rende ideale per gli sviluppatori che lavorano in ambienti con limitata connettività o che preferiscono non dipendere da servizi esterni.

Perché offline? Perché Bruno è stato progettato per essere utilizzato in ambienti con limitata connettività o in contesti dove la privacy dei dati è una priorità.

Tra l’altro, essendo un’applicazione offline, non è necessario avere un account per utilizzarla, il che la rende molto accessibile.

Esempio di utilizzo di Bruno

Perché valutare Bruno?

Proviamo a fare un confronto tra Bruno e Postman, evidenziando i punti di forza e le differenze tra i due strumenti.

In primis, come sono gestite le collezioni: Postman utilizza un sistema di collezioni che richiede una connessione internet per sincronizzare i dati e ha un sistema di versionamento, mentre Bruno permette di gestire le collezioni in locale, senza bisogno di una connessione. Questo significa che gli sviluppatori possono lavorare offline e avere il pieno controllo sui propri dati, senza doversi preoccupare di sincronizzazioni o problemi di connettività, e che le collezioni possono essere versionate tramite Git, rendendo più semplice il tracciamento delle modifiche e la collaborazione tra team.

Una delle novità ultime di Postman è infatti la necessità di avere un account per utilizzare le collezioni, il che non è stato ben accolto dalla community.

Bruno utilizza infatti una cartella di lavoro locale per memorizzare le collezioni, che possono essere facilmente condivise tra i membri del team, e usa un suo linguaggio di markup, chiamato Bru, per salvare le informazioni relative alle request delle API. Questo approccio consente una maggiore flessibilità e controllo sui dati, senza la necessità di una connessione internet.

Interessante anche la possibilità di usare le collection run: Postman offre una funzionalità di esecuzione delle collezioni che consente di eseguire più richieste in sequenza, anche per eseguire test di performance (come racconto in questo articolo), ma richiede una connessione internet per funzionare. Bruno, invece, permette di eseguire le collezioni in locale, senza bisogno di una connessione, e supporta anche l’esecuzione di script personalizzati per automatizzare le operazioni.

Altro aspetto interessante riguarda l’utilizzo di un ambiente sandbox per definire il livello di sicurezza per l’esecuzione del codice: Bruno offre due opzioni per eseguire il codice in un ambiente isolato, ossia la modalità safe, che impedisce l’accesso al filesystem o l’esecuzione di comandi, e quella da developer, dove questi permessi sono invece concessi. Questo consente agli sviluppatori di eseguire Bruno in modo sicuro, senza rischiare di compromettere il sistema o i dati sensibili.

Bruno Sandbox: modalità safe e developer

Infine, Bruno offre un’interfaccia utente semplice e intuitiva, che consente di navigare facilmente tra le collezioni e le richieste, in parte simile a quelladi Postman, ma tenendo conto che la sua interfaccia è progettata per essere leggera e veloce, con un focus sull’usabilità e sulla produttività di chi sviluppa.

Insomma, se hai voglia di provare questo tool, puoi scaricarlo dal sito ufficiale e iniziare a utilizzarlo subito. Bruno è disponibile per Windows, macOS e Linux, e soprattutto è open source, quindi puoi contribuire al progetto dando un’occhiata alle issue presenti nel repository su GitHub.

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