Voglio diventare... Freelance Software Developer

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  • 2024-05-21 - 8 minuti
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Partita IVA e sviluppo software: sono due mondi così inconciliabili?

Ce ne parla Christian Cannata, freelance software developer da diverso tempo che ha trovato il modo per ottimizzare tempo e guadagni, vivendo da nomade digitale.

Descriviti in 100 parole.

Sono Christian Cannata e da più di 10 anni mi occupo di sviluppo software in ambito web.

Ho lavorato per 8 anni come dipendente, prima in varie piccole agenzie locali in Toscana e dopo per alcune realtà molto importanti nel panorama italiano nell’innovazione e servizi web.

Da sempre ho covato dentro di me il sogno di viaggiare nel mondo lavorando da remoto, e dopo anni di collaborazioni occasionali per arrotondare a fine mese, ho deciso di preparare uno zaino, aprire la partita IVA ed ho iniziato a girare il mondo lavorando a supporto di piccole-medie imprese, agenzie e startups nello sviluppo di idee innovative, CRM interni e siti web.

Oggi sono 5 anni che ho iniziato a viaggiare e ancora non mi sono fermato.

In cosa consiste il ruolo di Freelance Software Developer(Esempio: che attività svolgi, se lavori in solitaria o in team, ecc.);

Vengo principalmente contattato da startup oppure da agenzie per realizzare MVP per il loro progetto oppure per creare CRM da utilizzare internamente che rispecchi in pieno i bisogno di cui necessitano che magari altri CRM open source non riescono a fare.

In questi anni ho lavorato sia in team già formati, quindi dando un supporto magari solamente per la parte specifica di realizzazione API oppure lavorando alcuni task particolari snellendo il lavoro, sia (come attualmente) in “solitaria”.

Perché ho scritto “solitaria” con le virgolette? È molto importante per un freelance che voglia offrire un servizio di alta qualità oppure voglia scalare guadagnando di più imparare a delegare una, alcune o tutte le attività ad altre persone.

Nel mio caso quasi sempre mi faccio affiancare da una professionista che si occupa di UX/UI e realizza la grafica; in altri casi, mi faccio affiancare da un professionista per aiutarmi in una o più attività onerose che a me porterebbero via tempo o che non mi permettono di dedicarmi ad alto.

Altre volte affido il 90% del lavoro ad altri professionisti fidati, potendomi occupare meglio del progetto che magari sto seguendo in quel momento, e riuscendo comunque a guadagnarci.

La mia attività lavorativa principalmente è l’analisi dei bisogni e delle funzionalità da implementare, lo sviluppo vero e proprio della piattaforma; questo spesso sulla base di una piattaforma modulare che mi sono creato in questi ultimi anni così da snellire di molto il lavoro “riciclando” alcuni moduli.

Una fase molto importante è la fase di testing e la messa online con l’affiancamento successivo per la risoluzione dei problemi: in questa fase è molto importante la collaborazione stretta con il cliente per testare insieme il tutto, oppure la delega di questa attività ad altri che riescono a testare quanto da te è stato realizzato.

Qual è la soft skill più importante che deve possedere un Freelance Software Developer?

Dando per scontato che un freelance sia skillato sulle competenze che vende come servizi e autonomo nel lavorare e portare avanti le attività, direi che una persona che vuole intraprendere questa carriera debba essere molto empatico mettendosi nei panni del cliente sia per il linguaggio da usare, sia per risolvere i suoi bisogni.

Deve essere molto intraprendente a livello professionale e fare networking in modo continuativo e costruttivo.

Deve soprattutto sapersi “vendere”: non bastano (solo) i magari tanti anni di esperienza nel settore, se non si utilizzeranno metodi e canali per farsi conoscere, sarà un continuo cercare e procacciare clienti, che è la parte più difficile, frustrante e onerosa da fare per un Freelance.

Deve essere autonomo nel portare avanti le attività di lavoro e autonomo nel trovare soluzioni adeguate in base alla situazione e alle esigenze (si impara con il tempo).

Personalmente non cerco attivamente clienti da anni: ad oggi arrivano solamente tramite i miei canali web oppure tramite passaparola di clienti/agenzie che in questi anni ho seguito e mi procurano continuamente preventivi da realizzare per i loro clienti.

La maggior parte di noi utilizza i social per parlare dei propri successi, ma la realtà è che siamo quel che siamo grazie al 90% dei nostri errori. Racconta il tuo più grande fallimento da quando lavori nel settore, che però ti ha reso ciò che sei.

Professionalmente -parlando dell’inizio della mia carriera- non mi sono molto interessato nell’approfondire argomenti specifici e non ho avuto dei mentor intorno a me. Questo mi ha creato purtroppo un deficit e ha reso un po’ impegnativa la prima fase di lavoro come prima esperienza in grandi aziende.

Negli anni quindi ho iniziato a rimediare facendo sempre più esperienze ed ho avuto anche la fortuna di aver lavorato con professionisti nel settore molto forti da cui ho appreso molto e amplificato le mie conoscenze.

Rimanendo nel contesto da freelance, per anni mi sono “svenduto” perché avevo sempre la paura di chiedere troppo, quando in realtà stavo semplicemente svendendo il mio lavoro o comunque non lo stavo facendo percepire come un lavoro di qualità.

Questo nei primi anni porta a guadagnare poco per lavorare tanto e ti fa poi rimpiangere lo stipendio fisso a fine mese, dove erano gli altri che ti davano il lavoro e venivi pagato per le giornate in cui lavoravi al mese.

Un altro esempio è quando spesso non volevo prendere altre collaborazioni per seguirne solamente una assicurando un servizio di ottima qualità a un singolo cliente.

Mi sono reso conto dopo che avere un flusso unico di cassa mi portava a dipendere solamente da quel cliente e poi dopo trovarne altri, il che moltiplicava la fatica.

Ho iniziato quindi a prendere più collaborazioni insieme e gestire le tempistiche / modalità di collaborazione nel modo in cui volevo.

Questo mi ha permesso di moltiplicare le entrate (ma anche un po’ lo stress ovviamente) per iniziare a delegare e crearmi una piattaforma modulare che potessi riutilizzare ogni volta risparmiando il 30/40% del lavoro.

Come fare per diventare Software Developer Freelance? (Esempio: servono/sono utili certificazioni, esperienze precedenti particolari, competenze necessarie, tecnologie, tips&tricks ecc.);

Quando parlo con altri aspiranti freelance raccomando sempre di fare belle esperienze di lavoro in ufficio, capire come si lavora in team, come ci si interfaccia con chi non si occupa di tecnologia: credo che il dialogo sia molto importante.

In secondo luogo, esperienze come queste ti formano: anche con 3 anni di esperienze di lavoro fatte bene, lavorando nel mondo giusto con professionisti e mentor che ti fanno crescere, si impara moltissimo.

Una volta acquisite delle skills da rivendere ed una certa autonomia, allora può essere il momento di potersi vendere all’esterno: è molto importante creare una vetrina web dove ci si posiziona come il “professionista da contattare per le mie necessità”.

Inoltre, è importante identificare un cliente ideale basato magari sulle competenze che posso rivendere, sulle tecnologie che più mi piacciono oppure sul settore.

Utilizzando i vari canali social, è essenziale creare contenuti continuativi e di alto valore per il cliente a cui ci vogliamo riferire, creando un sito web con un blog, pubblicando sui social come Instagram, Tik Tok e LinkedIn.

Entrare a far parte di communities e partecipare anche come speaker a qualche meetup o conferenza aumenterà sicuro l’autostima, abbatterà la sindrome dell’impostore (ci passiamo tutti) e ti potrà posizionare meglio anche per pubblicare i propri contenuti a riguardo.

Parlando di successi, qual è il tuo prossimo obiettivo? Quale ruolo vorresti ricoprire entro i prossimi 3 anni?

Quando ho aperto la Partita IVA ho deciso anche di dedicare qualche ora settimanale ad un progetto parallelo diventando co-founder di una startup molto ambiziosa che ad oggi si sta facendo spazio nel settore dei servizi immobiliari online.

Penso che investire tempo per un (o più di uno) progetto ambizioso insieme ad altri professionisti sia un bel passo per avere più possibilità di successo ed avere un ritorno economico poi nel lungo periodo.

Quindi l’obiettivo su cui sto lavorando è abbandonare l’attività di freelance “pura” per dedicarmi poi interamente a questo progetto che sta crescendo giorno dopo giorno.

Conosci il tema gender gap in ambito STEM? Se sì, secondo te, come fare per superarlo? (Fai anche riferimenti a situazioni reali in cui hai avuto modo di fare la tua parte!)

Penso sia molto importante parlarne, in quanto ad oggi purtroppo mancano molti modelli di successo femminili in ambito STEM.

Nel corso degli anni stanno cambiando un po’ le cose, per cui sarà possibile abbatterlo in modo deciso.

Già negli ultimi 5 anni in Italia ho visto che sono aumentate il numero di donne che si sono affacciate al mondo della tecnologia in ambito lavorativo, anche con l’uscita di percorsi per formare nuovi professionisti del domani e con la presenza in eventi come speaker, lo stesso nelle scuole.

Personalmente sono tornato dopo 10 anni nel mio vecchio istituto superiore ed ho trovato il numero di ragazze presenti nel corso di informatica incrementato a dismisura!

Viaggiando nel mondo ho riscontrato che, per esempio, in Sud America ci sono molte più donne che si mettono in proprio per aprire attività e portare avanti i loro sogni: questo penso sia anche figlia di una società che offre poca comodità e futuro, che quindi porta anche le singole donne ad osare di più per intraprendere percorsi nuovi e rilanciarsi in proprio.

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