Voglio diventare una... Digital Business Manager
Digital Business Manager: una professione che concilia capacità organizzative e ottimizzazione nell’ambito digitale nata negli ultimi anni.
Entriamo nel vivo di questo ruolo con Annalisa, che ci racconta da vicino cosa vuol dire e come diventarlo!
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100 parole sono una bella sfida, ma amo le sfide!
Sono Annalisa dopo la laurea in lingue e comunicazione internazionale con una tesi in traduzione dal russo, inizio a lavorate nel settore hotellerie e gestione eventi. Divento in pochi mesi front office, location manager e assistente di direzione.
Dopo 10 anni decido di avviare il mio business online. Nel 2021 divento Professional Organizer specializzata in gestione del tempo e del lavoro associata APOI.
Oggi sono il braccio destro di tante imprenditrici digitali che adoro! Le supporto nella gestione di sistemi, processi di lavoro, progetti, team e collaboratori da remoto.
In cosa consiste il ruolo di Digital Business Manager?
Un digital o online business manager aiuta imprenditori e imprenditrici a gestire team e collaboratori da remoto, pianificare progetti digitali e assicurarsi che tutte le attività e tutti i passaggi vengano effettivamente portati a termine, ottimizzare sistemi e processi di lavoro in modo che l’imprenditore o l’imprenditrice possa focalizzarsi sul suo core business.
Lavoro principalmente con imprenditrici digitali e startup. Mi occupo di riconoscere tutti i passi che costituiscono un progetto in modo che tutte le task siano meno di effetto sovraccarico e che sia chiaro chi deve fare cosa entro quando.
Supporto le mie clienti in creare strategie ad alto livello per realizzare obiettivi di business, progetti e realizzare una visione che sia ben definita; ottimizzo i sistemi e i processi di lavoro per fare in modo che il business possa scalare in modo fluido ottimizzando anche il tempo e le risorse investite in ogni progetto o attività.
Non lavoro da sola, ma a stretto contatto con le mie clienti, sono il loro braccio destro e adoro i brainstorming e i confronti costruttivi continui che ho con loro.
Qual è la soft skill più importante che deve possedere una Digital Business Manager?
Innanzitutto l’empatia: è un lavoro che ti porta a comunicare tantissimo non solo con i tuoi clienti, ma anche con collaboratori esterni e membri del team.
Devi essere in grado di parlare direttamente e in modo accogliente con tutti coloro che si interfacciano con te affinché il lavoro fluisca bene e senza intoppi.
Deve essere paziente e accogliente, avendo a che fare con i progetti di altre persone, spesso, le richieste ti arrivano all’ultimo minuto e diventi un po’ il punto di riferimento anche dei momenti di crisi.
In queste situazioni devi essere paziente e sempre pronta a vedere il bicchiere mezzo pieno spingendo e dando entusiasmo a clienti e collaboratori.
L’altra grande soft skill decisamente la curiosità e la voglia di studiare.
Come tutti coloro che hanno a che fare con il digitale devi essere sempre pronta a trovare le soluzioni prima che si ponga il problema e in modo rapido ed efficiente.
Ultima soft skill è quella di essere disponibile all’ascolto attivo e la capacità di accogliere le critiche e gli appunti in modo sempre propositivo e costruttivo.
No scherzavo, ce n’è un’altra: desiderio di vedere i progetti dei clienti come se fossero i tuoi e prendertene cura in modo più forte che se fossero i tuoi.
La maggior parte di noi utilizza i social per parlare dei propri successi, ma la realtà è che siamo quel che siamo grazie al 90% dei nostri errori. Racconta il tuo più grande fallimento da quando lavori nel settore, che però ti ha reso ciò che sei.
Una cosa che mi contraddistingue è il mindset di crescita, quindi ho difficoltà a trovare fallimenti perché sono sempre delle enormi possibilità di crescita.
Forse il mio fallimento più grande, ma che poi mi ha aiutato tantissimo a fidarmi del mio istinto imprenditoriale è stato accettare uno dei miei primi clienti anche se l’istinto mi diceva che non sarebbe stato la persona giusta.
In effetti è stato così: per me lavorare per lui è stato un incubo e il mio servizio non è stato per niente apprezzato, però è stata l’occasione per definire con ancora più nettezza con chi voglio lavorare e ora infatti riesco ad accogliere tutti progetti che amo e che è un vero piacere veder crescere passo dopo passo.
Come fare per diventare una Digital Business Manager?
Esiste una certificazione al momento negli Stati Uniti, ma non è indispensabile per lavorare nel settore. Io ho frequentato il corso di una collega inglese che mi ha affascinato subito per il suo modo super pratico e per la sua esperienza che ho sentito molto simile alla mia.
Competenze necessarie sono legate all’ambito digitale quindi dimestichezza con le nuove tecnologie, una buona conoscenza del marketing e dei social, come dicevo anche prima una forte propensione a curare la tua comunicazione anche nei contatti diretti faccia a faccia, capacità di lavorare e gestire un team anche da remoto, saper essere sempre sul pezzo con le innovazioni tecnologiche e di business.
Parlando di successi, qual è il tuo prossimo obiettivo? Quale ruolo vorresti ricoprire entro i prossimi 3 anni?
Entro i prossimi 3 anni vorrei creare un mio corso per formare dei digital business manager, perché inizio a fare fatica a seguire i miei clienti e se dovessi lasciarli vorrei affidarli a qualcuno che conosco e che può entrare in contatto con me per risolvere problemi o difficoltà.
Quando inizio una collaborazione con qualcuno, mi riesce poi difficile lasciarlo e non seguirlo più; il mio progetto quindi è quello di creare una mia academy per digital business manager e assistenti virtuali e poi un’agenzia per poter formare e lavorare con persone che siano in grado di “seguire le mie orme”.
Conosci il tema gender gap in ambito STEM? Se sì, come fare per superarlo?
Assolutamente sì, lo conosco e lo sento ancora più vicino da quando ho iniziato a lavorare in questo campo e da quando sono diventata mamma di una splendida bimba. Ho firmato il manifesto Mind the STEM gap della Fondazione Bracco che è un’iniziatica di immenso valore per superare questo problema, anche se è ancora troppo poco noto.
Io personalmente sto cercando di implementarlo nell’educazione che sto dando a mia figlia e cerco di diffonderlo anche intorno a me.
Nel mio caso specifico, due anni fa a 34 anni, nonostante molti intorno a me spingessero al non metterti in gioco specialmente in un settore così nel quale è complesso farsi strada soprattutto come freelance ho deciso di non ascoltare nessuno, ma al contrario formarmi ancora di più in temi che ho studiato sempre come autodidatta da decenni e mettermi in gioco e non avrei potuto fare scelta migliore.
Ecco, con lo stesso spirito dovremmo reagire a tutti quelli che cercano di bloccarci con stereotipi e messaggi limitanti, se ci crediamo tutti insieme e passo dopo passo possiamo realizzare grandi cose!
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