Recensione de 'Cosa sognano le IA'

In più occasioni, diverse testate giornalistiche, ma anche diversi curiosi, hanno provato a testare la capacità di essere senziente di questi sistemi. Questa è una delle questioni più discusse e controverse sui limiti di sviluppo di strumenti simili, e non è possibile esimersi dal fare delle riflessioni. Cos’è la coscienza? Come si definisce un’entità “senziente”?
Cosa vedrai
Ranking
Anno 2024 Autore Pietro Minto Genere Saggio Livello Per tutti Scorrevolezza 10 / 10 Originalità 8 / 10 Valutazione 9 / 10
Recensione
Immaginare di perimetrare cosa un sistema intelligente (per quanto sia difficile definire quale sia il confine stesso dell’intelligenza) possa e non possa fare, è impossibile. Non ora, non oggi, ma anche domani. Se proviamo a ribaltare questa domanda rivolgendoci ad un essere vivente, si potrebbe discutere su quali metriche utilizzare, se riferirci al livello di istruzione, oppure di cultura generale, o considerare delle attenuanti ambientali che ne “variano” il risultato. E come potremmo fai fare un discorso simile per una macchina?
In questo manuale, l’autore porta una serie di riflessioni su tecnologie recenti e non che hanno però portato a galla diverse questioni etiche e filosofiche perché, per quanto sembri impossibile, queste materie sono fortemente intrecciate.
Come parlano le macchine? Come funzionano? E chi sono, tra tutti, quelli che negli ultimi anni hanno portato grandi cambiamenti in questo settore, con tecnologie che potremmo definire innovative, e che hanno raggiunto livelli di copertura mai visti prima.
La panoramica che l’autore dà sul settore è attuale, non strettamente tecnica, ma quel che basta per farsi un’idea di quello che è successo negli ultimi 10 anni, e soprattutto valutarne l’impatto. Ormai, si è passato dall’essere possibili utenti all’essere utenti (spesso) inconsapevoli degli strumenti che usiamo, dove alcune tecnologie sono integrate naturalmente e non sempre sotto il nostro esplicito controllo.
Quel che è interessante notare è che il volume di giornalisti che ormai parlano e scrivono di queste tecnologie dando un punto di vista “tecnico” da non strettamente addetti ai lavori è in aumento, e sta diventando un giornalismo di inchiesta legato fortemente anche a questioni geopolitiche (inevitabile) oltre che alla corsa ininterrotta verso l’essere al passo con queste tecnologie.
Una prospettiva diversa, da chi non ci lavora dietro le quinte, secondo me è fondamentale: ci permette di valutarne l’impatto in maniera diversa, ma anche di vedere quelli che sono considerati per noi solo “prodotti” come dei progetti in cui ci sono più parti coinvolte, e il cui valore non è indifferente, sia dal punto di vista economico, che sociale, che ambientale.
Chiedersi se questi sistemi “pensano” o “sognano” è quindi una meravigliosa metafora per rallentare un po’ questa corsa verso l’ideale di time-to-market e riflettere su quello che stiamo costruendo, su dove stiamo andando e cosa vogliamo aspettarci da questo futuro.
Lettura super consigliata!
Lezione imparata
- Il fatto che il web si stia riempiendo di contenuti generati artificialmente e non sempre accurati/verificati, fa sì che venga inquinato il bacino del web da cui i motori di ricerca attingono per fornirci informazioni.
- La teoria della simulazione è così diffusa tanto da guadagnarsi un posto insieme ad altre all’interno di libri di fisica e matematica, oltre che a episodi su serie TV che trattano il tema, ancor di più di Matrix stesso
Quotes
“Chi guadagna soldi se sono le IA a leggere Internet al posto nostro?” - frase emblematica di quanto l’hype per queste tecnologie sia allo stesso tempo carburante e acqua sul fuoco
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