Recensione de 'Il vuoto da creator'

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Questo arriva in un momento in cui la bolla informatica che ci siamo costruiti navigando sui social non fa che alimentare il senso di inadeguatezza: sarò mai abbastanza? Quello che faccio, ha un valore? Queste alcune delle domande che la creator Graziosa Pancot, conosciuta come grace_theamazing, si pone, riflettendo su quella che è (stata) la sua carriera nel settore della content creation.

Cosa vedrai

Ranking

Anno 2024 Autore Graziosa Pancot Genere Saggio Livello Per tutti Scorrevolezza 10 / 10 Originalità 10 / 10 Valutazione 10 / 10

Recensione

Si può dire che il libro giusto capita al momento giusto. Una riflessione che facevo qualche tempo fa è come adesso, nel mondo in cui aprire un blog, un canale YouTube o perfino un’azienda è super accessibile (evvai!), sia difficile sempre più “distinguersi”. Figuriamoci poi in un mondo dove i social sono dominati da foto patinate di professionisti/e che fanno viaggi incredibili, che raggiungono risultati impensabili e che descrivono un mondo che… non c’è.

O meglio, c’è, ma sembra essere lontano anni luce dal nostro. Ecco, nella vita media di un content creator, c’è almeno un 60% di incertezza quotidiana, un 10% di paura di non farcela, un altro 20% di ansia da prestazione, e infine un 10% di voglia di essere IL/LA numero uno.

Dietro ad account da milioni di follower che sembrano così facili da ottenere (basta comprarli? o basta avere “l’idea”), Grace riflette molto sul suo percorso in questo settore che, seppur recente, le ha permesso di vivere sulla propria pelle questa montagna russa che è chiamata popolarità.

Decide di raccontare la sua passione, i libri, e pian piano si costruisce una community: non ha una direzione precisa, non ha una strategia definita, ma ha voglia di condividere. Questo è uno dei principi con cui tutti i creator decidono di iniziare il proprio percorso: i social sono gli specchi dove il nostro riflesso può risplendere o distruggerci.

Grace inizia a lavorare in questo settore, segue il suo istinto e fa bene, perché anche professionalmente ottiene moltissimo riscontro: nei primi capitoli racconta i successi e i traguardi raggiunti nella sua carriera che sono tutt’altro che scontati.

Poi, arriva il momento in cui il vuoto si fa largo e sembra non ci sia più niente da dire, nessuna idea di cosa pubblicare. Cosa fare? Inventarsi qualcosa, creare una storia, pur di non “disconnettersi”? E qui arriva la crisi, perché una community ben costruita è anche una community fatta di persone che, al primo passo falso, perdono interesse e cercano altrove.

La via della verità e quella trappola della vita perfetta, come lei stessa definisce quest’abitudine a voler pubblicare il meglio delle nostre vite, fa sì che invece si faccia largo la voglia di vedersi vulnerabile, e soprattutto di affrontare un momento di silenzio che fa così paura.

Quello che si impara leggendo questo libro è che la velocità con cui ci rapportiamo con i social ha fatto sì che ci siamo dimenticati quanto sia importante decidere cosa condividere, con chi e quando. Ormai siamo abituati a scrivere più velocemente di quanto pensiamo e, TAC, pubblicato. Post, storia, reel, tutto online prima che ci si possa ripensare. A volte vince più la quantità che la qualità, l’essere presenti, l’aver sempre qualcosa da dire.

E se quel “qualcosa” non fosse frutto di un’attenta riflessione, ma solo un pensiero fugace? Dov’è il pensiero critico?

In questo volume ci sono tante riflessioni e anche tanti esercizi che servono a riprendere in mano la vita online di chi crea contenuti e che sta affrontando un periodo buio o, chissà, teme che quel momento prima o poi possa arrivare.

Insomma, è quel libro di cui sai di aver bisogno, ma che non hai il coraggio di iniziare, per paura che quel viaggio porti a galla pensieri che vuoi allontanare… E invece, ti tocca cominciare!

Lezione imparata

  • Social e personalità: sono due cose diverse, molto diverse. La nostra professione diventa una maschera, ma è importante anche trovare il tempo per posarla
  • Avere una banca di idee è fondamentale: qualcuna finità nel dimenticatoio, qualcuna non sarà più valida tra qualche tempo, ma è un ottimo modo per stimolare la creatività
  • Trovare una lista concreta di passi da fare senza una strategia non è per forza un’idea sbagliata: a volte il nostro istinto ne sa più di noi.

Quotes

Non servono storie complicate o mirabolanti per coinvolgere la community. Basta la tua storia, quella che richiama di più la storia delle persone che fanno parte della tua community.

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