Hedy Lamarr in 3 minuti

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  • 2022-12-06 - 3 minuti
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Nata a Vienna nel 1914, Hedwig Eva Maria Kiesler nasce in una famiglia estremamente moderna dove il padre, direttore di banca, passa il suo tempo a spiegare come funziona la tecnologia. Studia dunque i principi dell’ingegneria in maniera amatoriale, diventando ben presto un’inventrice autodidatta: nel suo tempo libero impara infatti a costruire diversi strumenti, tra cui un semaforo.

A soli 18 anni si trova a scappare dal nazismo e a doversi rifugiare in America nella speranza che il suo sogno americano la salvi dalla persecuzione contro gli ebrei. Una volta giunta a Hollywood, l’attrice lavora con attori del calibro di Clark Gable, Robert Walker e Judy Garland.

Solo nel 1960 ottiene una stella sulla famosa Hollywood Walk of Fame.

Conosciuta però perlopiù per il suo ruolo di attrice, Hedy Lamarr è stata anche un’inventrice: a lei si deve infatti un grande contributo rispetto alla tecnologia di trasmissione del segnale a spettro espanso. Anche per il suo background familiare, durante lo scoppio della seconda guerra mondiale decide di partecipare attivamente contro la lotta al nazismo e di lavorare ad una tecnologia che potesse bloccare i sistemi di guida dei siluri radiocomandati per portarli fuori rotta, di cui questa tecnologia è la base.

Lo spread-spectrum indica infatti una tecnica di trasmissione in cui il segnale viene trasmesso su una banda di frequenze che è considerevolmente più ampia di quella effettivamente necessaria alla trasmissione e questo avviene tramite un diffusore, alla base del sistema wireless.

Grazie al suo incontro con George Antheil, un pianista e compositore francese, nel 1941 l’inventrice austriaca naturalizzata statunitense deposita all’ufficio brevetti americano il suo progetto chiamato Secret Communication System: si trattava di un sistema basato su 88 frequenze, corrispondenti al numero dei tasti del pianoforte. Il sistema utilizzava rulli di carta perforati che ruotando in sincronia, trasmettevano e ricevevano frequenze sempre diverse, evitando così ogni tipo di intercettazione o disturbo.

Questa tecnologia non prende piede fino al 1985, perché impraticabile fino a quel momento, finché non diventa la base delle connessioni Wi-Fi e Bluetooth e le varrà anche il premio Invention Convention’s BULBIE Gnass Spirit of Achievement Award, ossia il premio Oscar delle invenzioni, di cui detiene il titolo come prima donna a riceverlo.

Il suo contributo contro la guerra non è stato solo questo: aiutò con la propaganda durante il periodo di guerra sfruttando la sua celebrità di attrice per vendere titoli di guerra per sostenere i costi del programma di difesa americano contro Giappone e Germania.

Negli ultimi anni della sua vita, trascorre molto tempo nella sua amata casa in Florida passando sei-sette ore al telefono per rimanere in contatto con amici e familiari, per poi morire nel gennaio del 2000, anno dopo il quale continuò a ricevere numerosi riconoscimenti alla sua carriera da ingegnera e inventrice.

L’aspetto su cui riflettere è la sua “reclusione” volontaria dopo essersi ritirata dalla vita pubblica: “la mia faccia è sempre stata una maledizione”, scrive l’attrice nella sua autobiografia, tanto che la paura di invecchiare in modo naturale l’ha portata a spendere migliaia di dollari per farsi ritoccare il viso che l’ha resa famosa, solo per poi smettere del tutto di uscire di casa quando ha deciso che non poteva permettere a nessuno di vedere cosa ne era stato di lei.

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